CARTA IN ARTE e la cartapesta nel Carnevale di Viareggio

CARTA IN ARTE e la cartapesta nel Carnevale di Viareggio
15 Marzo 2021 Perego Carta Spa

ti accompagna oggi in un mondo di carri, coriandoli e … cartapesta, attraverso l’intervista di Marialina Marcucci, Presidente della Fondazione Carnevale di Viareggio.

 

 

Il termine Carnevale è sinonimo di festa e allegria, vuoi per i colori, per i dolci e le frittelle, per i coriandoli, per le maschere. Ma c’è un Carnevale in particolare, la cui fama è strettamente legata all’estro, la maestria e l’ironia di alcuni cittadini, tanto che nel tempo è divenuto esso stesso un elemento caratterizzante della loro identità, il Carnevale di Viareggio. Nella cittadina versiliese è stata la cartapesta – nella variante della carta a calco – a permettere di costruire carri allegorici sempre più grandi ma allo stesso tempo molto leggeri e agevoli da manovrare, dando ai maestri carristi la possibilità di esprimere pienamente la loro creatività e l’ironia.

Niente di meglio che poterne parlare con Marialina Marcucci, Presidente della Fondazione Carnevale, a cui siamo particolarmente grati per la sua vivace disponibilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

Come nasce l’amore di Viareggio per la cartapesta?

La Cartapesta ha una storia antica, esisteva già nel 1700.  Nasce a Lecce per alleggerire le immagini sacre. Ancora oggi si trovano delle madonne meravigliose in cartapesta. e i nostri maestri spesso sono chiamati a realizzare queste opere, sacre o profane. È una carta molto solida per allestimenti, viene usata anche per gli arredi. In ogni modo la cartapesta si trova in varie parti del mondo. Fino agli inizi del Novecento, i carri del Carnevale di Viareggio erano costruiti in legno, dai maestri d’ascia e i calafati che, nei momenti di maltempo o di ferma della pesca, li fabbricavano nei capannoni. Fu il maestro Antonio D’Arliano negli anni Venti ad avere l’intuizione della cartapesta, per alleggerire il peso dei carri, veri e propri teatri viaggianti. In realtà, il maestro D’Arliano inventò la carta a calco: prima si fanno i calchi e si modella la figura, poi vi si applica sopra la carta bagnata, per poi staccarla, ottenendo la forma desiderata che viene poi indurita attraverso ulteriori lavorazioni.

 

 

Dove viene lavorata la carta pesta?

Nella Cittadella, il luogo dove vengono costruiti i carri del Carnevale, una città in movimento con ben 16 hangar, ognuno vasto circa 600 mq e alto 30 metri.
Per ogni hangar c’è un maestro costruttore, che è un artigiano e ha una piccola azienda. Ogni anno, in tempi normali, girano intorno al Carnevale 600mila persone e ci lavorano circa 200 persone. Poi c’è una massa di volontari, circa 4500 persone, che fanno le coreografie intorno al carro.

 

 

Che fine fanno i carri quando finisce il carnevale?

C’è l’economia circolare. Molti vengono distrutti, recuperate le parti recuperabili, separati i vari materiali. Si cerca di andare a “rifiuti zero”. Le piattaforme su cui ogni anno sono costruiti i carri  vengono riutilizzate per l’anno successivo. Abbiamo dei selezionatori che ci suggeriscono che cosa tenere in magazzino. Purtroppo, un magazzino di 700 mq per noi non è niente. Per mettere i carri nei musei, abbiamo un ‘espace’ che viene allestito ogni anno, lo chiamiamo “l’espace che allunga la vita al Carnevale”, con le opere più significative per argomento, bellezza, o per successo, che vengono esposte fino al Carnevale successivo. I maestri poi riescono a vendere alcuni pezzi, perché molti carnevali europei e molti altri nel mondo, come ad esempio quello di New Orleans, attingono alle nostre opere. Vendono ai carnevali minori come quello di Cento e Putignano. Anche a Sciacca si trovano elementi del Carnevale di Viareggio.

 

Chi decide gli argomenti dei carri?

Loro. I nostri maestri. Sono totalmente liberi. Sono come i giornalisti. I giornalisti hanno un direttore a cui sottopongono le notizie e i temi. Anche i carristi hanno un bando triennale che ammette per criteri selettivi, rispetto alle qualità dell’azienda che si presenta.

 

È vero che le notizie arrivano prima a Viareggio? Che cosa significa?

È vero. Nel gennaio del 2017 ebbe inizio la presidenza di Donald Trump. Le elezioni si erano svolte a novembre 2016. Luglio è il momento nel quale i maestri devono presentare i bozzetti dei carri alla commissione tecnica e artistica della Fondazione. Ecco per il Carnevale del 2017 noi abbiamo avuto vari Trump sui nostri carri, uno dei quali gigantesco, perché nell’estate del 2016 i maestri hanno puntato su Trump. Loro se lo sentivano che avrebbe vinto. La Clinton non era neanche sullo sfondo.

 

 

Questo fu davvero eclatante. Anche i temi del carnevale di Viareggio sono stati ambientalisti ante litteram, i nostri maestri hanno fatto le denunce sulla plastica in mare in anni insospettabili. Insomma, c’è proprio una loro capacità di interpretare l’attualità. Noi li chiamiamo i telegiornali, perché sono forse gli ultimi veri telegiornali.

 

È vero che i viareggini hanno i coriandoli nel sangue?

Vi faccio un esempio molto calzante. Recentemente sono stata invitata a un matrimonio. I novelli sposi erano entrambi viareggini, compagni di giochi delle estati al mare, compagni di bagno (lo stabilimento balneare). A Viareggio essere compagni di bagno è un patto di sangue. Ecco prima di sposarsi hanno voluto mille rassicurazioni che il sacchettino da dare agli ospiti contenesse non tanto il riso, quanto i coriandoli. Questo per far capire l’amore per il carnevale, il coriandolo è come il confetto per la sposa. Senza il coriandolo non c’è vita. Di recente, per andare in una sartoria a Milano, ho tirato fuori un cappotto che praticamente non mi ero ancora messa e, togliendolo, è uscito fuori un coriandolo. Il coriandolo è dentro, non passa più!

 

 

Quali sono i motivi per cui ha accettato di essere Presidente della Fondazione Carnevale di Viareggio?

Quando il sindaco mi chiese di dare una mano al Carnevale, che era in un momento molto difficile, come del resto il Comune che era in dissesto, devo dire che l’ho fatto volentieri, per passione, perché un pezzettino della mia vita mi piace dedicarlo a cose socialmente utili. È comunque una fondazione, è pubblica è un bene comune e l’ho fatto volentieri. Però non avrei mai immaginato che fosse un mondo così ricco, così veramente ricco di tipi, di personalità, di grandi qualità, di cultura infinita e anche di reputazione in giro per il mondo. È stato un piacere lavorarci in questi anni.

Il Carnevale di Viareggio quest’anno non si è svolto nel consueto periodo che precede la Quaresima ma è stato posticipato. La prima sfilata è in programma per 18 settembre, la chiusura il 9 ottobre.

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Marialina Marcucci (Barga, 28 gennaio 1954) è un’imprenditrice italiana attiva soprattutto nel campo dell’editoria televisiva: fu fondatrice di Videomusic, proprietaria di Super Channel e, più recentemente, editrice del quotidiano l’Unità; fu anche per un quinquennio consigliera eletta e vice presidente della Regione Toscana.

Le Immagini di questo articolo sono tratte da Fondazione Carnevale di Viareggio .