ti accompagna oggi nel mondo del Collage, attraverso la penna di Marco Vimercati in “Dividere per ricomporre” e i colorati collage di Mauro Cavallero.


Collage “Burano” di Mauro Cavallero

Foto “Burano” di Mauro Cavallero
Maria Montessori riteneva fondamentale la possibilità dell’espressione attraverso il disegno e l’arte figurativa. Tra le molte possibilità comprese in questa disciplina una particolare attenzione va dedicata al collage, che sviluppa nel bambino la conoscenza della forma pura e la capacità di confrontare, giustapporre ed accostare i colori, scoprendo le molteplici relazioni dell’universo cromatico. Il confrontarsi con la “forma” ( la “gestalt” di Wertheimer, Koffka e Köhler) e la capacità di creare forme (con lo strappo o con il ritaglio) permette di sperimentare il concetto di “pregnanza” ed è un momento formativo fondamentale. Ma ciò che è ancora più importante è il processo che si compie: si taglia, si strappa, in pratica si distrugge qualcosa per poter ricomporre qualcos’altro. Attraverso il collage ognuno di noi accede a qualcosa di realmente magico. Dalla distruzione rinascono nuove forme. Brandelli di una realtà precedente costruiscono una nuova vita. E’ una metafora del samsara (e un sano ed ecologico riciclaggio della carta).

Collage “Sahara” di Mauro Cavallero
Certo, con il termine “collage” in genere alludiamo a molte cose diverse: dall’incollare delle foto su una tavola al découpage e alla decorazione artigianale, dal fotomontaggio all’espressione artistica vera e propria. In ogni caso, un’arte d’assemblaggio e di frammenti, dove tutto può diventare composizione ordinata e prefissata o pura ricerca cromatica da arte informale, nella quale a comandare è il rapporto di equilibrio e di mutuo rispetto tra le campiture di colore.
Gli anni recenti, anche grazie alla varietà dei campionari, ci hanno regalato bellissimi collage di piccole e grandi dimensioni, che sfruttano le lievissime differenze di tonalità di diverse carte e che scelgono accuratamente anche la grana e la fibra delle diverse carte utilizzate per poter creare differenze rilevanti tra le aree di diverse tinte. Le possibilità di realizzare sfumature, toni digradanti, velature sono aumentate grazie alle molte tipologie di carta oggi disponibili. Sperimentare non è difficile, e il collage è tecnica sperimentale fin dai suoi esordi. Non è infatti un caso che l’arte del Novecento si sia appropriata del collage per sperimentarlo come tecnica d’avanguardia, a cominciare dai cubisti come Braque e Picasso (i suoi Papiers Collés sono del 1912). Ma a scoprire nuove possibilità espressive della “mescolanza di carte” sono John Heartfield e George Grasz che nel 1924 ne fanno una potente arma satirica contro il Nazismo e ne mostrano le potenzialità espressive, usate con l’impatto della comunicazione pubblicitaria. La storia del collage attraversa il secolo breve lasciando impronte epocali nel dadaismo, nell’astrattismo, nella pop art. Negli anni cinquanta i décollage di Mimmo Rotella sovvertono il “rito” del collage mediante strappi su poster e materiali pubblicitari.

Collage “Il Faro” di Mauro Cavallero

“Lighthouse-hill” di Edward-Hopper
Ma probabilmente la storia del collage è solo agli inizi: ogni giorno nuove e fascinose carte vengono prodotte e immesse sul mercato, nuovi materiali e nuovi pigmenti aumentano l’infinita palette di textures a disposizione dell’artista e dello sperimentatore. E c’è un’ultima, straordinaria cosa: per chi non possiede particolari tecniche artistiche, per chi vuole sperimentare o semplicemente decorare una scatola, il collage offre un approccio semplice e che non costa niente. Proviamo a ritagliare dei pezzi di carta. Proviamo ad accostarli. Se l’accostamento ci piace, incolliamo. E poi mettiamoci alla ricerca di un nuovo pezzo di carta.
Marco Vimercati, architetto, visual designer, pubblicitario e autore radiofonico, studia costantemente il fenomeno della comunicazione di massa ed è impegnato come formatore tenendo corsi e seminari sulla comunicazione, la rappresentazione visiva e i processi creativi.
Come saggista, ha pubblicato: La sintesi prossima (2000); ha curato il catalogo Max Media, sulla satira di Massimo Bucchi (2001); La serie di Kienerk (2008); Simboli, le forme della forza (2010); Comicshow, fumetti & spettacolo realizzato in collaborazione con Claudio Bertieri (2013). Tutti per le edizioni “Le Mani”. Come autore letterario ha pubblicato il libro di racconti Un altro destino (Elegantia Doctrinae, 2013).
Mauro Cavallero, architetto e graphic designer, titolare dell’agenzia di comunicazione Ace & Flanaghan, pubblicitario e autore radiofonico.
Maestro di Karate, cintura nera 6° dan. Eclettico per natura.
I collage di Mauro Cavallero sono realizzati con le carte Colorplan ed Extract