ti introduce all’uso dei… Pittogrammi
Il pittogramma è un disegno o un simbolo stilizzato, caratterizzato da semplicità, riconoscibilità e immediatezza.
Cosa quindi di più adatto per insegnare una tecnica manuale quale la stampa?
A riguardo abbiamo intervistato la Prof.ssa Silvia Coppetti, docente di Arte della Xilografia, Calcografia e Litografia presso il Liceo Artistico di Porta Romana a Firenze, che ha pensato di utilizzare il pittogramma in classe.
Perché insegnare per immagini?
Insegnare per immagini è un procedimento dovuto fondamentalmente a tre motivazioni.
La prima è legata all’esigenza di semplificare l’apprendimento dei vari processi per realizzare un’incisione Xilografica e calcografica. Si tratta di processi molto complessi e i pittogrammi possono sintetizzare e semplificare la rappresentazione delle diverse fasi.
La seconda motivazione riguarda la necessità di stimolare negli allievi un allenamento quotidiano del disegno su carta.
La terza motivazione è di natura ludica e inclusiva. Creare all’interno della classe un’atmosfera fuori dai canoni tradizionali, rende più motivante il rapporto tra allievo e docenti.
Insegnare per immagini ha qualcosa a che fare con la DAD?
Decisamente sì! È stata la DAD, didattica a distanza, a farmi attingere a una mia risorsa “nascosta”, praticata per passione, il fumetto: ho un diario dove ogni giorno disegno una scena della giornata che mi ha colpito di più.
Durante il periodo della pandemia, i Laboratori del Liceo Artistico sono sempre rimasti attivi “in presenza” per il 50% degli studenti, che si alternano con rotazione settimanale. Questo significa che le mie lezioni si svolgono contemporaneamente in presenza per metà della classe e a distanza per la metà collegata da casa. Dunque, ho escogitato delle strategie originali, i pittogrammi, per ispirare sia gli studenti in classe che quelli a distanza. Spiegare procedimenti molto complessi attraverso l’immagine è stato il mio asso nella manica!
Lo spunto pratico mi è stato dato dal professor Alessandro Polito, compositore, fumettista e game designer, durante un corso in cui ha invitato i suoi allievi a “violare” per esercizio il copyright di un fumetto scelto da lui.
Che cosa significa violare un copyright di un fumetto?
Gli allievi modificano lo stile originario della striscia del fumetto che, in questo modo, diventa la “loro” striscia. Da qui l’idea di chiedere ai miei studenti di rappresentare loro stessi al posto dei personaggi del fumetto originale da me proposto, cambiando all’occorrenza inquadratura, segno o colore.
I risultati ottenuti sono degli autentici capolavori
Continuerà ad usare pittogrammi anche quando terminerà l’esperienza della DAD?
Certamente. La realizzazione di un fumetto personalizzato consente al docente di scendere dalla cattedra e partecipare con gli allievi al loro lavoro, senza giudicare i ragazzi e senza essere giudicato da loro, lasciando che l’apprendimento fluisca liberamente.
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Silvia Coppetti nasce a Firenze nel 1969. Inizia la sua attività artistica nel 1994 come Assistente di produzione, Location Manager e Producer presso Studio Mark, Produzioni Cinetelevisive di Firenze Dal 1999 collabora alla coloritura, fotoritocco e intercalazione di cartoni animati, con lo Studio 4, diretto da Italo Marazzi.
Autoritratto di Silvia Coppetti.
Dal 2007 è docente di Arte della Xilografia, Calcografia e Litografia presso il Liceo Artistico di Porta Romana di Firenze e Sesto Fiorentino. Sperimenta sempre nuove tecniche nel suo silenzioso atelier immerso nella natura del Chianti.